Novara ai docenti: alzate i voti, lasciate perdere la media perché non serve
- La Redazione
- 12 giu
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In questo modo Novara invita tutti gli insegnanti alla valutazione evolutiva. Cos'è? Sospendere la pratica della “media aritmetica” per dare...

In vista della chiusura dell’anno scolastico, molti docenti si ritrovano in una fase cruciale del loro lavoro: tirare le somme dell’intero anno e chiedersi che tipo di rendimento abbiano avuto gli studenti e quale sia il giusto voto da assegnare loro.
Proprio su questo argomento interviene Daniele Novara, tra i più noti pedagogisti italiani e autore di numerosi libri, proponendo un interessante quesito: "Ma noi valutiamo Sinner per com’era a 12 anni? No, perché nel tempo il tennista ha sviluppato i suoi miglioramenti e nessuno gli dice: guarda che da ragazzo volevi fare lo sciatore e non ci sei riuscito".
Il pedagogista, portando l’esempio del pluripremiato tennista italiano, ci fa notare come ricordiamo Sinner solo per i successi recenti e non per gli insuccessi del passato. Novara afferma: “A scuola è la stessa cosa”, e invita gli insegnanti a valutare gli studenti sul rendimento finale, sottolineando: "Se uno studente ha preso, nell’ordine, un 3, un 5 e un 7, la media aritmetica sarebbe 5, ma io invito a mettere 6, perché quello che conta di più è l’ultimo voto."
Per Novara è importante premiare i successi ottenuti nell’ultima fase dell’anno: “Tu, docente, gli hai chiesto di imparare e lui lo ha fatto. Perché lo vuoi mortificare?”
In questo modo, Novara invita tutti gli insegnanti a sospendere la pratica della media aritmetica per considerare invece il voto più recente, che riflette il progresso effettivo.
L’esperto aggiunge: “Liberiamo la scuola dal vincolo della media matematica, dal giudizio sull’errore che dev’essere considerato, come ci ricorda tutta la grande pedagogia, un momento di costruzione del sapere, della conoscenza, dell’apprendimento.” E quindi, quale sarebbe la soluzione per Novara? Semplice: la valutazione evolutiva. Il pedagogista conclude: “La può fare anche il docente, con i voti, considerando solo quelli dell’ultimo periodo, senza tener conto dei deficit precedenti.”
di NATALIA SESSA
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