“La professionalità docente” è il titolo del webinar organizzato a Torino dalla FLC CGIL insieme a Proteo Fare Sapere giovedì 24 marzo 2022 (vedi la registrazione). Il punto nodale della discussione è stato quello di provare a ragionare sull’importanza del riconoscimento della professionalità sottraendola a qualsiasi dinamica autoritaria di stampo neoliberista. I due percorsi non sono identici, né tanto meno interscambiabili. In una prospettiva collegiale, democratica, inclusiva il tema deve essere affrontato con la consapevolezza che il riconoscimento non deve essere soltanto di tipo salariale ma anche di riconoscimento appunto professionale, con una ridefinizione dei percorsi di ingresso che tengano conto di percorsi formativi sottratti alle logiche del profitto (si pensi ai 24 CFU) e percorsi formativi in itinere di qualità ed esigibili da parte del lavoratore.
Nella prospettiva alternativa, quella di stampo neoliberista, la valorizzazione professionale viene sostituita da un ipotetico “merito” spesso inteso come “premio” da conseguire; è una prospettiva autoritaria, discrezionale e valutativa in un’ottica completamente decontrattualizzata. I tentativi per mezzo dei quali si è tentato di procedere in questa direzione sono stati (e sono) innumerevoli: le fasce di premialità del Dlgs. 150/2009, il c. 126 L. 107/2015, le bozze della Legge di stabilità del 2022, infine l’attuale proposta di riforma del sistema di reclutamento e della formazione iniziale e in servizio del personale docente.
Sono due diversi modi di intendere la professionalità del personale docente ma, in ultima analisi, due diversi modelli di scuola e anche di società. FLC intende agire in un’ottica di valorizzazione che, come riportato nelle proposte per il rinnovo contrattuale della FLC CGIL, non deve significare “valutazione ma messa a valore e riconoscimento professionale, aperto a tutti, a carattere universale, che non preveda appunto nessun meccanismo selettivo o competitivo ma privilegi, piuttosto, la dimensione collegiale e sistemica, l’unica capace di riconoscere le diverse e molteplici dimensioni della professionalità docente, regolato attraverso la contrattazione collettiva nazionale e basato su risorse aggiuntive rispetto a quelle necessarie a innalzare il livelli retributivi di tutto il personale”.
di VALENTINA ZIN
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