La Mobilitazione Unitaria è stata indetta dai sindacati Flc Cgil, Cisl e Uil scuola

Per i giorni 6, 13 e 20 maggio 2023, i sindacati Cisl, Uil scuola e Flc Cgil organizzano nell’ambito delle iniziative unitarie con una campagna di mobilitazione in tutti i settori lavorativi per assicurarsi un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, tre manifestazioni che si terranno rispettivamente a Napoli, Milano e Bologna.
Calendario manifestazioni:
6 maggio 2023: Bologna
13 maggio 2023: Milano
20 maggio 2023: Napoli
I sindacati chiedono di:
avviare una nuova stagione di investimenti sul sistema di istruzione e formazione, libera da condizionamenti ragionieristici che non hanno alcun risvolto pedagogico educativo;
rinnovare immediatamente il CCNL Istruzione e ricerca;
stabilire immediatamente nuove regole per garantire la puntualità dei rinnovi contrattuali, anche ricorrendo a penalizzazioni per chi si rende responsabile dei ritardi;
autorizzare una maggiore dotazione organica del personale docente e ATA per contrastare i divari territoriali e la dispersione scolastica;
adottare un sistema di reclutamento che elimini il precariato e che consenta la stabilizzazione del personale della scuola;
eliminare il numero chiuso delle università per conseguire la specializzazione all’insegnamento;
evitare interventi di legge su materie pattizie quali la formazione in servizio e il trattamento economico del personale;
definire, una volta per tutte, le regole per la mobilità territoriale e professionale del personale docente eliminando i vincoli;
evitare che i vigenti provvedimenti legislativi riferiti al dimensionamento delle scuole provochino la desertificazione istituzionale delle periferie e dei piccoli comuni;
ripensare la mobilità interregionale dei Dirigenti Scolastici con l’estensione del contingente alla totalità dei posti vacanti nelle diverse Regioni e con l’eliminazione di qualsiasi vincolo restrittivo;
garantire la presenza e l’effettivo esercizio del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) attraverso investimenti nella formazione;
ridefinire ed ampliare la base imponibile dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) eliminando tutti i privilegi e le rendite di posizione;
restituire ai lavoratori il drenaggio fiscale (fiscal drag) che penalizza ulteriormente i già insufficienti adeguamenti salariali all’inflazione, anche rendendo automatiche le rivalutazioni delle detrazioni;
cancellare definitivamente la riforma Fornero per le pensioni estendendo la flessibilità in uscita senza penalizzazioni a partire dai 62 anni di età anagrafica o con 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall’età.
CLAUDIO CASTAGNA
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