Scuole sempre più penalizzate a causa delle scarse risorse a loro destinate, ma in quelle del Sud la situazione è ancora più grave rispetto alle scuole del Nord.
Un divario che ad oggi non è stato ancora superato.
Come denuncia la Regione Sicilia, dove le classi della scuola primaria che usufruiscono del tempo pieno sono tra 8 e 9 su 100, mentre troviamo una situazione ben diversa a Milano e provincia, dove si parlerebbe di circa 96 su 100 scuole.
Le risorse statali, quindi, sarebbero nettamente più concentrate nelle zone del Nord Italia, penalizzando così gli Istituti del Sud.
Ad evidenziare questa importante differenza è stata l’assessore alla scuola del comune di Palermo, Giovanna Marano, che ha rivolto anche particolare attenzione verso la transizione digitale.
Secondo l’assessore: “bisognerebbe innovare i processi educativi partendo dalla didattica differenziale, per valorizzare le diversità del gruppo classe e individuali, in modo da ricercare le potenzialità di ciascun studente e creare una scuola con un’impronta inclusiva.
I giovani - ha precisato - rappresentano un'importante risorsa per il territorio, anche se allo stesso modo, rappresentano una situazione drammatica: uno dei problemi principale del Sud è rappresentato dalla scarsità di risorse, partendo dall’istruzione fino alle scarse opportunità lavorative, che mettono quindi le persone in una situazione che le porta verso l’emigrazione.
Sarebbe il caso di investire di più verso la scuola, così facendo, si motiverebbero di più i ragazzi verso lo studio e si combatterebbe la dispersione scolastica sempre in aumento in questi territori”.
di VALENTINA ZIN