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MATURITÀ, LA COLLABORATRICE GIOVANNA SOSTIENE GLI ESAMI DI STATO ALL’ETÀ DI 58 ANNI, ORA PENSA ALL'UNIVERSITÀ

Aggiornamento: 2 lug

 Ho lasciato mia figlia, che oggi ha 33 anni, sono arrivata a Padova con 100 euro in tasca, un prestito di mia madre. Per i primi tempi ho dormito dalle suore che erano in via..."

È accaduto a Padova, Giovanna Barbuzza, all’età di 58 anni ha sostenuto il suo esame di maturità, per lei una seconda vita, una “seconda maturità”. Giovanna svolge la professione di collaboratrice scolastica presso l’IIS Tecnico e Professionale Leonardo da Vinci e fino a qualche giorno fa era anche una studentessa frequentante l’indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale”.

La collaboratrice scolastica originaria di Palermo dichiara: “Abitavo a tre minuti a piedi da dove è nato Paolo Borsellino”, nella sua prova scritta ha deciso di parlare proprio del noto magistrato, a tal proposito dichiara: “Oggi Palermo è cambiata molto, ma all’epoca c’era la paura per le strade, non potevamo vivere serenamente la nostra gioventù. Ma Borsellino ci ha insegnato la libertà. Per questo quando ho visto la traccia su di lui alla prima prova non ho esitato neanche un secondo”. Giovanna prima di diventare collaboratrice scolastica ha svolto molti altri lavori, poi un evento drammatico ha segnato profondamente quegli anni fino al momento della svolta: “Per molti anni ho lavorato in diversi call center. Poi mio padre si è ammalato di Alzheimer, così ho smesso di lavorare per stare con lui. Sostenendolo e seguendolo nel suo percorso di cura mi sono innamorata del lavoro che vedevo fare dalle operatrici sociosanitarie”.


 Qualche anno dopo è venuto a mancare anche il suo compagno, Marco, la collaboratrice dichiara: “Con lui se ne è andata una parte di me, era come se mi fossi assentata da me stessa”. È stato allora, che Giovanna ha deciso di prendere in mano la sua vita: dopo aver vinto un concorso per collaboratori scolastici si è trasferita a Padova, per lei all’inizio è stata molto dura,  ha dovuto lasciare la figlia, ai tempi molto piccola, con sua madre e partire con pochi euro in tasca, racconta commossa: “Ho lasciato mia figlia, che oggi ha 33 anni, sono arrivata a Padova con 100 euro in tasca, un prestito di mia madre. Per i primi tempi ho dormito dalle suore che erano in via Facciolati: non avevo abbastanza soldi per permettermi un posto dove stare”.

 È stato nell’IIS Tecnico e Professionale Leonardo da Vinci che Giovanna ha capito cosa studiare e quali erano le sue passioni: “Qui ho deciso di rimettermi a studiare e di prendere un secondo diploma, perché amo il lavoro che faccio, stare accanto ai ragazzi, ma non mi voglio accontentare”.  Ma la neo-maturanda non ha intenzione di sospendere gli studi, il prossimo passo sarà l’università: “Quando ero piccola mi chiamavano “dottoressa”, oggi voglio diventarlo veramente”, Giovanna confessa che vorrebbe tanto iscriversi alla facoltà di psicologia.



di NATALIA SESSA

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