L’obiettivo del docente è quello di incentivare il processo di inclusione scolastica. Oggi può farlo anche con la didattica a distanza
Viviamo in un periodo storico dove gli alunni di ogni ordine e grado son di fronte a numerose difficoltà collegate direttamente o indirettamente alla pandemia mondiale. Il virus Covid 19 ha portato notevoli cambiamenti nelle abitudini degli abitanti dell’intero globo.
Uno dei cambiamenti che tocca in primis il mondo scuola è la didattica a distanza. Una didattica non nuova per quanto riguarda le università telematiche, infatti le stesse da molti anni lavorano attraverso formazione a distanza, sia in sincrono che in asincrono. Invece è una grande novità sia per gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria e sia per gli alunni della scuola secondaria di primo e secondo grado. Senza nulla togliere alla didattica in presenza, dove il contatto umano, e quindi la vicinanza fisica, tra docente e alunni e tra alunni stessi è una caratteristica che facilita il vivere l’esperienza per come concepita dalla nostra cultura, possiamo affermare che la DAD o la DID per come vengono definite nel gergo scolastico oggi sono un’opportunità tutta da cogliere. La didattica a distanza quando viene fatta con consapevolezza apre le porte all’acquisizione di innumerevoli competenze, sia dal punto di vista didattico che dal punto di vista informatico. Ebbene sì, a parte le politiche simboliche indotte dal mondo politico, ci troviamo di fronte a dover integrare la didattica in presenza con la didattica a distanza.
L’obiettivo è quello di dare alla didattica a distanza una dignità con tutti i suoi lati positivi e negativi che porta in sé. In definitiva quindi, anche se la didattica a distanza la stiamo subendo a causa della pandemia mondiale, dobbiamo dimostrare maturità e cercare di esaltare per quanto è possibile la crescita che porta con sé la DAD. La didattica a distanza rimarrà nel tempo come possibilità, come opportunità per restare e crescere insieme. L’obiettivo del docente, non più semplice contenitore del sapere da trasmettere ma docente riflessivo in continua evoluzione, è quello di incentivare il processo di inclusione scolastica. Oggi, in sinergia con alunni, famiglie e personale scolastico, può farlo anche con la DAD.
di EUGENIO FRANCESCO PIEMONTESE
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