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L’ALUNNO CHE SI INFORTUNA DURANTE L’ORA DI EDUCAZIONE FISICA DEVE ESSERE RISARCITO

CASSAZIONE RIGETTA IL RICORSO DEL MIUR


La Corte di Cassazione, con la sentenza n.35.281/2021 ha ritenuto il Miur responsabile, in sede di appello, in relazione ai danni subiti dall’alunno durante l’ora di educazione fisica svoltasi all’interno dell’istituto scolastico e, ribaltando la decisione assunta nel processo di primo grado, ha condannato il Ministero dell’Istruzione a risarcire l’alunno con la somma di € 13.139,00.

In appello il Miur era stato già ritenuto responsabile, ma il Ministero aveva fatto ricorso in Cassazione.



Il Ministero nel ricorso aveva sollevato le seguenti doglianze: con il primo ricorso lamentava la mancata allegazione da parte dell’attore del pregiudizio subito e del nesso tra attività omissiva dell’istituto e danno, visto che la responsabilità è stata attribuita ai sensi dell’art 1218 c.c.;

con il secondo metteva in evidenza il mancato accertamento da parte della Suprema Corte della possibile causa alternativa del danno, riconducibile, a suo dire, alla condotta di un altro alunno nello svolgimento della partita con la palla.

La tesi difensiva del Miur, per la Cassazione è priva di fondamento.

La Suprema Corte nel rigettare le motivazioni del Ministero ha stabilito che l'alunno che si infortuna durante l’ora di educazione fisica ha diritto ad essere risarcito, se la scuola non riesce a dimostrare di aver fatto il possibile per evitare il danno.



di ISABELLA CASTAGNA




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