Anche il Miur, nel Vademecum anti-Covid ha negato la Dad anche ad alunni positivi al Covid
L’inizio del nuovo anno scolastico è cominciato, si discute molto su probabili soluzioni da attuare per fronteggiare l’aumento del costo dell’energia. Si è parlato anche di utilizzare strumenti come la didattica a distanza per un giorno a settimana, ma a questa idea il Governo ha detto espressamente “No”.
La Dad è uno strumento che va utilizzato solo in caso di emergenza ed è esclusa a priori nell’ambito del piano risparmi energetici. Anche il Miur ha formalmente ufficializzato il proprio disappunto tramite il vademecum anti-Covid, negando la Dad anche agli alunni risultati positivi al Covid.
Il Cdm tenutosi il 1° settembre dice no anche ad un eventuale ritorno allo smart working nella pubblica amministrazione. I Ministri sono favorevoli sul punto dell’informativa in cui si parla di riscaldamento, luce o pc, “le misure di risparmio dei consumi negli edifici dello Stato o delle Regioni verranno decise in autonomia dalle singole amministrazioni e magari messe a confronto e coordinate a livello centrale”.
Partiti politici in linea con il Governo
In un’iniziativa elettorale a Perugia, Giorgia Meloni ha dichiarato:
“la DaD è dannosa perché se studio da casa il fondamento della scuola pubblica viene meno, La gran parte dello studio va fatto in classe per garantire pari opportunità a tutti”.
Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a Firenze, in occasione dell’apertura della campagna elettorale alla sala Rossa, al Palazzo dei Congressi, ha espresso il proprio dissenso:
“se qualcuno usa l’eventualità del razionamento per dire che allora l’unica soluzione è mandare in Dad le scuole, sappia che ci troverà in una posizione feroce. basta con la Dad: è una stortura, butta giù il livello qualitativo della scuola. Quando per primi proponemmo nel marzo 2020 di aprirle ci presero per matti. Riaprire le scuole è invece la cosa più importante per un Paese che ha voglia di futuro”.
di CARLO VARALLO
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