IL 50% DEI POSITIVI DOPO 5 GIORNI DI QUARANTENA PUÒ ANCORA INFETTARE
- La Redazione
- 25 gen 2022
- Tempo di lettura: 1 min
LO STUDIO CONDOTTO DA GRAD SULLA VARIANTE OMICRON E LO STUDIO DI MEYER SULLA VARIANTE DELTA

Yonatan Grad in collaborazione con Harvard T. H. Chan School of Public Health in Boston ha recentemente condotto un’attenta analisi su 10.000 tamponi effettuati ai giocatori di basket e dipendenti NBA tra luglio 2021 e gennaio 2022.
I risultati hanno rilevato: 97 casi di infezione Omicron e 107 Delta.
Il primo riscontro sconvolgente è che, i contagiati da variante Delta, presentano una carica virale decisamente più elevata rispetto a i contagiati da variante Omicron, li che fa apprendere che l’elevata trasmissibilità della variante Omicron NON è legata ad una maggiore carica virale ma è strettamente collegata alla capacità che ha il virus di eludere le difese immunitarie.
Il gruppo di Gard ha inoltre osservato che, a 5 giorni dalla diagnosi di infezione da Omicron, circa il 50% dei soggetti infettanti ha ancora una carica virale abbastanza elevata da poter risultare ancora contagioso.
A questa ricerca, si aggiunge un altro studio condotto da Benjamin Meyer all'Università di Ginevra: sono stati analizzati 150 tamponi molecolari quantificandone la presenza di RNA e verificandone il numero di particelle infettive.
La ricerca ha appurato che non sono presenti sostanziali differenze di carica virale tra i vaccinati infettati da Delta e quelli colpiti da Omicron.
Il team di Meyer ha scoperto inoltre che, il 50% dei tamponi eseguiti nei vaccinati colpiti da Delta, a 5 giorni dalla diagnosi i soggetti presentavano ancora particelle virali infettive.
di VALENTINA ZIN
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