Galimberti scuote la scuola: “Insegnanti selezionati per personalità. Ecco i 4 punti per salvare i giovani” (VIDEO INTEGRALE)
- La Redazione
- 23 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 giorni fa
Nel suo intervento, Galimberti ha insistito sulla necessità di introdurre test di personalità obbligatori per i futuri docenti, prendendo a modello i paesi nordici. “Se non ce l’hai?"

“Non basta superare un concorso per diventare insegnanti, bisogna essere selezionati anche per personalità.” Il filosofo Umberto Galimberti è intervenuto al Teatro “Palazzo Minerva” di Minerbio ( tema dell’incontro “la condizione giovanile oggi” ) con un discorso che ha acceso il dibattito sul sistema scolastico italiano, proponendo una serie di riforme radicali incentrate sul ruolo dell’insegnante, la responsabilità educativa e l’autonomia degli studenti.
Nel suo intervento, Galimberti ha insistito sulla necessità di introdurre test di personalità obbligatori per i futuri docenti, prendendo a modello i paesi nordici. “Se non ce l’hai, caro candidato, non fare il professore”, ha detto senza mezzi termini. Secondo il filosofo, la competenza tecnica non può bastare se non è accompagnata da empatia, intelligenza emotiva e capacità comunicativa.
Altro punto centrale: il numero degli alunni per classe. “Bisogna fare classi da 12 persone, non 30. Se ne hai davanti 30, a priori stabilisci che in quella scuola non si educa.”
Un modello che secondo Galimberti renderebbe possibile un’educazione vera, basata sul rapporto umano e sull’ascolto. L’insegnante, ha aggiunto, deve anche saper “mettere in scena” il sapere: “La classe è un palcoscenico. Se reciti Dante come Benigni, anche se non sei bravo come lui, funziona.”
Ma le sue riflessioni non si fermano alla scuola. Galimberti ha criticato duramente anche il ruolo attuale delle famiglie. “I genitori devono essere espulsi dalle scuole superiori. Come fanno a crescere i figli se sanno che dietro c’è sempre qualcuno che risolve i problemi?” E per completare il percorso di crescita degli studenti, ha proposto un anno di servizio civile obbligatorio a 18 anni, retribuito e svolto a 2000 chilometri da casa, “con il telefono interdetto.”
Parole forti, che pongono interrogativi urgenti su come selezioniamo gli insegnanti, su quanto spazio lasciamo all’autonomia dei giovani e su quanto la scuola italiana sia davvero pensata per educare, non solo per istruire.
Guarda il video integrale dell'intervento di Galimberti
La nuova scuola secondo Galimberti: i 4 punti chiave
Docente empatico e competente
Per Galimberti, insegnare non è solo trasmettere nozioni: è una missione umana. “Se non ce l’hai, caro candidato, non fare il professore”, ha dichiarato, sostenendo che servono test di personalità obbligatori per selezionare gli insegnanti, come già avviene in alcuni paesi del Nord Europa;
Classi piccole, massimo 12 alunni
L'educazione passa dal rapporto diretto e umano. “Bisogna fare classi da 12 persone, non 30. Se ne hai davanti 30, a priori stabilisci che in quella scuola non si educa.” Per il filosofo, le cosiddette classi pollaio impediscono ogni forma di relazione educativa autentica;
Genitori fuori dalle scuole superiori
Una provocazione forte, ma chiara: “I genitori devono essere espulsi dalle scuole superiori. Come fanno a crescere i figli se sanno che dietro c’è sempre qualcuno che risolve i problemi?” Galimberti denuncia un eccesso di protezione che, a suo avviso, ostacola lo sviluppo dell’autonomia degli adolescenti;
Servizio civile obbligatorio a 18 anni
Per crescere, serve un’esperienza formativa che distacchi il giovane dall’ambiente familiare. “Un servizio civile ben organizzato e retribuito 20 euro al giorno, a duemila chilometri da casa, con il telefono interdetto.” Una sfida formativa che, secondo Galimberti, svilupperebbe maturità e consapevolezza nei ragazzi.
di NATALIA SESSA
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