Galimberti: “L’amore è restare anche quando sarebbe più facile andarsene”. Un sentimento autentico richiede tempo, dedizione e il prendersi cura dell’altro, per superare insieme le difficoltà
- La Redazione
- 9 mag
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Quando si ama lo si fa incondizionatamente e si consegna una parte di noi ad un’altra persona, senza dubbi o perplessità, esponendoci…

Alle volte non è semplice descrivere a parole ciò che si sente veramente, ciò che conta davvero, che ci emoziona, facendoci battere il cuore e rendendo la nostra esistenza degna di essere vissuta.
In una società nella quale predomina incontrastata la razionalità della tecnica, dove ognuno di noi può essere valutato e giudicato solo in relazione alla sua efficienza e produttività, i sentimenti sembrano aver perso la loro centralità, rimanendo relegati nel profondo e non riuscendo a riemergere, generando però tutto questo un profondo impoverimento ed appiattimento emotivo.
I giovanissimi, sempre più demotivati e privi di entusiasmo, appaiono anestetizzati emotivamente, incapaci di provare emozioni, non avendo quindi contezza dell’amare e dell’essere amati.
A tal fine il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti coglie l’occasione per esprime la sua opinione in merito all’amore, quale sentimento fortemente discusso che ci mette di fronte alla parte più profonda e vulnerabile di noi stessi.
“L’amore è, prima di tutto, un rischio. Amare significa consegnare una parte di noi a un’altra persona, sapendo che potremmo soffrire, che potremmo non essere ricambiati o, peggio, che potremmo perderci nell’altro fino a smarrire noi stessi. Questo, però, non è un limite dell’amore, ma la sua essenza. Amare significa accettare che l’altro esiste non come proiezione dei nostri desideri, ma come individuo autonomo, con i suoi bisogni e i suoi limiti”, in tal modo inizia la sua considerevole riflessione il filosofo.
Quando si ama lo si fa incondizionatamente e si consegna una parte di noi ad un’altra persona, senza dubbi o perplessità, esponendoci ad un rischio, consapevoli che potremmo non essere ricambiati o soffrire.
“Nel mondo contemporaneo, l’amore si scontra con le dinamiche di un’epoca che tende a ridurre tutto a consumo, persino i sentimenti. La velocità con cui viviamo ci porta spesso a confondere l’amore con l’eccitazione del momento o con il bisogno di riempire vuoti emotivi. Ma l’amore, quello vero, richiede tempo. È un sentimento che cresce, si trasforma e resiste alle tempeste della vita. È un atto di pazienza, di ascolto e di cura”, queste le parole che toccano il cuore di Umberto Galimberti.
L’amore è un sentimento che cresce giorno dopo giorno, richiedendo tempo, dedizione, pazienza, sacrificio e soprattutto cura ed ascolto; l’amore, quello vero, è un sentimento duraturo, che resiste alle tempeste della vita, un sentimento sincero che conosce mille sfumature colorate, capace di scaldare il cuore, coccolando l’anima.
“L’amore non deve annullarci, ma arricchirci. Deve essere un incontro tra due interezze, non tra due metà mancanti.
C’è poi l’aspetto della responsabilità. Amare non è solo un’emozione, ma una decisione. È un impegno che prendiamo verso l’altro, e che ci richiede di essere presenti, di prenderci cura, di dare senza pretendere sempre qualcosa in cambio. La responsabilità nell’amore è quella che ci permette di superare le difficoltà, di restare anche quando sarebbe più facile andarsene”, così continua la sua disamina Umberto Galimberti.
“Non possiamo, però, ignorare che l’amore porta con sé anche un margine di sofferenza. Amare significa esporsi al dolore della perdita, al rischio dell’abbandono, alla consapevolezza che tutto ciò che abbiamo potrebbe finire. Ma è proprio in questa fragilità che l’amore trova la sua forza. Accettare il rischio dell’amore significa accettare la vita nella sua pienezza, con tutto il suo carico di bellezza e di imperfezione. L’amore, in fondo, è un’occasione unica per uscire da noi stessi, per entrare in relazione con un’altra persona e, attraverso di essa, con il mondo. È un’esperienza che ci ricorda quanto siamo umani, quanto siamo fragili, e quanto abbiamo bisogno degli altri per dare senso alla nostra esistenza.
Ecco perché credo che l’amore non sia qualcosa da rincorrere o da possedere, ma da vivere. È una scoperta continua, una danza tra due persone che scelgono di camminare insieme, pur sapendo che ogni passo è incerto. Amare, in definitiva, significa accettare la vita in tutta la sua imprevedibilità e imparare, giorno dopo giorno, ad essere più veri, più autentici, e, forse, anche più felici”, in tal modo conclude la sua riflessione il filosofo.
L’amore è quel sentimento autentico, capace di arricchire, che richiede tempo e dedizione, prendendoci cura dell’altro, superando insieme le difficoltà, restando anche quando sarebbe più facile andarsene; ed è proprio tale sentimento che ci consente di vivere la nostra esistenza pienamente, un’esperienza unica che ci permette di emozionarci ancora, di “sentire”, trattandosi di un incontro tra due interezze, non tra due metà mancanti.
di VALENTINA TROPEA