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Formazione incentivata? No grazie, prima del contratto si sblocchino gli arretrati dell’indennità di vacanza contrattuale. Lo chiede Anief

Pacifico: "Si tutelino mensilmente le retribuzioni dei lavoratori rispettando la legge applicando una indennità di vacanza contrattuale in linea con..."




“Siamo d'accordo con il Ministro Valditara: la carriera si faccia per legge per individuare il middle management. Ma per la firma del nuovo contratto, prima bisogna utilizzate gli 8 miliardi stanziati per recuperare 3 mila euro di arretrati e dare aumenti quattro volte come anticipo di quelli dati per indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2022-2024”. Lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, tornando sulle dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha dato per “pronto l’atto di indirizzo per il nuovo contratto” aggiungendo che si “intende eliminare il docente incentivato, che la Commissione Europea ci ha dato ampi margini” e “valorizzare le figure del “docente tutor e orientatore”.



Il sindacato Anief, dopo la positiva risoluzione, lo scorso gennaio, del contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 per il quale in questi giorni si è avviata la sequenza contrattuale, apprezza l’annuncio del ministro dell’Istruzione e del Merito sul prossimo avvio di trattativa riguardante il Ccnl 2022-2024. Ma annuncia anche che preliminarmente all’avvio della trattativa serve più di qualcosa. “Bisogna dare i giusti arretrati a personale di ruolo e precari – aggiunge Pacifico – per poi trovare le risorse per coprire il restante 50% dell'inflazione registrata e quindi per aggiornare tabelle e livelli professionali e garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, senza dimenticare indennità di trasferta e di burnout e di abuso dei contratti a termine”.



Secondo Pacifico è quindi importante che “si tutelino mensilmente le retribuzioni dei lavoratori rispettando la legge applicando una indennità di vacanza contrattuale in linea con quanto previsto dalle norme vigenti: da una prima stima, rispetto alla proposta dei 160 euro di aumento, mancano ancora quattro volte i soldi di arretrati a dicembre, pari a migliaia di euro, e quattro volte di aumenti mensili, pari a 240 euro mensili. Per questo motivo i nostri ricorsi rimangono in vita e, anzi, vengono rilanciati”, conclude il sindacalista.



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di LA REDAZIONE




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