LE PAROLE DI MARCO CARRAI, CONSOLE ONORARIO DI ISRAELE PER LA TOSCANA E DELLA CGIL
Il 27 gennaio, giornata della Memoria, è avvenuto un altro spiacevole episodio di antismitismo.
Questa volta ci troviamo in Toscana, dove un giovane 13enne è stato vittima di bullismo, da parte di un suo coetaneo, perchè ebreo.
La madre della vittima racconta a “La Nazione di oggi” di essere orgogliosa della prontezza e determinazione del figlio, che non si è lasciato abbattere dalle violenze verbali del bullo: "Vergognati di quello che hai detto, se ci fossi stato te nelle camere a gas dei nazisti non ti verrebbero mai in mente queste parole. Non ne voglio più sapere nulla", è stata questa la risposta del giovane 13enne.
Il ragazzo già in tempi precedenti era stato vittima di bullismo, tanto che i genitori sono stati obbligati a trasferirlo in una scuola privata dove ora, a detta della madre, sta bene ed è felice.
Marco Carrai, console onorario di Israele per la Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, commenta e condanna l’accaduto: “Apprendo dell'ennesimo episodio di antisemitismo accorso in Toscana. Questa volta a Firenze, città della libertà e del dialogo. Questa volta è troppo. Non è possibile non è più possibile tollerare episodi di questo tipo. Mentre chiediamo alle forze dell'ordine il massimo dell'impegno per fare luce sull'ennesimo accadimento e le ringrazio di cuore per questo, chiediamo anche al provveditore agli studi di approfondire ciò che da tempo si è perpetrato nel silenzio di tutti".
"Solo l'educazione può sconfiggere la cultura del branco che oggi come mai trova nei social network un sistema per annichilire la coscienza dei ragazzi". Per questo "auspico che la città di Firenze, il cui sindaco è prezioso baluardo del dialogo, non rimanga silente e si faccia parte attiva di un percorso che porti all'insegnamento nelle scuole di cosa sia l'antisemitismo. Solo la cultura può battere l'orrore".
Alle parole di Carrai si aggiungono anche quelle dell’organizzazione sindacale Cgil: “quello che è successo non deve lasciare indifferenti. L'aggressione antisemita subita da un giovane tredicenne da parte di un suo coetaneo, così come gli atti di bullismo che si sono succeduti nel tempo dentro la scuola, sono una ferita per la nostra comunità democratica. La scuola è una istituzione educativa e di crescita anche civile e morale, per questo critichiamo ogni tentativo di trasformarla in semplice formazione professionale e avviamento al lavoro".
di VALENTINA ZIN
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