Negli ultimi tre anni la scuola ha vissuto gli effetti della pandemia che hanno comportato, tra gli altri, la necessità di modificare successivamente le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. Un esame che, a conclusione del secondo ciclo di istruzione, costituisce un passaggio sostanziale e simbolico nel processo di costruzione del proprio progetto di vita. È momento finale dell’intera esperienza scolastica, in cui esprimere le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate nei percorsi formativi. Per queste ragioni con la presente si forniscono informazioni sintetiche circa lo svolgimento dell’esame di Stato 2023, che non innovano il quadro normativo ma, più semplicemente, lo richiamano nei suoi caratteri generali, per favorirne la conoscenza in particolare da parte degli studenti e delle loro famiglie.
L'Esame di Stato 2023
Nel 2023 l’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione tornerà a essere configurato secondo le disposizioni normative vigenti (di cui al capo III del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62). Possibile eccezione i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), per i quali la pandemia ha determinato difficoltà nello svolgimento delle attività e, in taluni casi, il mancato raggiungimento del target orario previsto.
Per tali ragioni potrebbe in seguito venir meno, previa emanazione di specifica norma di legge, il vincolo dello svolgimento delle attività PCTO per l’ammissione all’Esame di Stato 2023. Rimarrà, invece, invariata la previsione dello svolgimento, durante il corrente anno scolastico, delle prove INVALSI, quale requisito di ammissione. Si rammenta a tal proposito che la normativa non prevede connessioni fra risultati delle prove INVALSI ed esiti dell’esame di Stato.
La valenza orientativa del colloquio
Nel rinnovato quadro normativo definito dalle Linee guida per l’orientamento - emanate nei giorni scorsi in attuazione della riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - si colloca anche la valenza orientativa del colloquio dell’esame di Stato che, nella sua dimensione pluridisciplinare, consentirà a ciascun candidato di approfondire aspetti delle aree disciplinari a lui più congeniali. A tal fine, nello svolgimento dei colloqui, la commissione d’esame terrà conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente (dal quale emergono le esperienze formative del candidato nella scuola e in contesti non formali e informali). Nella parte del colloquio dedicata ai PCTO, inoltre, il candidato potrà evidenziare il significato di tale esperienza in chiave orientativa.
Il voto d'esame
La valutazione finale, secondo normativa vigente, si definirà con il riparto dei 100 punti a disposizione della commissione, come segue: credito scolastico massimo 40 punti; primo scritto massimo 20 punti; secondo scritto massimo 20 punti; colloquio massimo 20 punti. Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di sessanta centesimi.
La composizione delle Commissioni
Le commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione torneranno ad assumere l’ordinario assetto e saranno composte da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre membri interni all’istituzione scolastica e tre membri esterni.
di VALENTINA ZIN
contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it