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Edifici scolastici non sicuri, la situazione è allarmante al Sud ma non migliora nelle grandi città come Milano, Torino e Roma (analisi su dati di Open Polis)

Attraverso una ricostruzione storica attenta e dettagliata è possibile affermare che gli edifici scolastici in Italia siano stati costruiti per lo più tra il 1950 e il 1992...

Nell'ideale comune ad ognuno di noi la scuola rappresenta un luogo sicuro in cui lasciare ogni giorno i nostri figli affinché possano crescere acquisendo non solo nozioni e conoscenze, ma altresì valori e principi fondamentali. Ed è così che quando pensiamo alla scuola la nostra immaginazione corre subito verso ricordi felici di serenità, spensieratezza ma, soprattutto, di sicurezza. Eppure i dati relativi all'edilizia scolastica italiana ci dicono tutt'altro e sono piuttosto sconfortanti. Infatti, gli edifici scolastici in Italia sono stati costruiti tra gli anni '50 e primi anni '90. Si tratta, pertanto, di edifici ben lontani dai concetti delle moderne costruzioni e da tutte le regole e le evoluzioni normative registrate negli ultimi trent'anni. Ciò deve farci riflettere poiché occorre ricordare che la qualità dell'edilizia scolastica è senz'altro collegata con il percorso educativo offerto agli studenti. Attraverso una ricostruzione storica attenta e dettagliata è possibile affermare che gli edifici scolastici in Italia siano stati costruiti per lo più tra il 1950 e il 1992, con un particolare incremento di costruzione tra gli anni '60 e '70, quindi successivamente al boom economico del dopoguerra. Momento di spicco nella costruzione è rappresentato dagli anni '70 e dal Decreto ministeriale del 18 Dicembre 1975 che ha fissato le norme tecniche da seguire nell'esecuzione di infrastrutture scolastiche. 

Successivamente, negli anni '90, e più nello specifico nel 1996, è entrata in vigore la legge n. 23 che ha disciplinato tale materia ed ha stabilito la competenza comunale sulle scuole dell'infanzia, elementari e medie, e quella provinciale per le scuole di secondo grado. Sempre risalenti a quel periodo sono il Dm n. 236/1989 ed il Dpr n. 503/1996 in tema di barriere architettoniche, nonché la normativa antincendio. 

Occorre, allora, chiedersi quanti siano gli edifici scolastici costruiti dall'ultimo quarto di secolo fino ad oggi e quanti siano quelli più recenti realizzati dopo il 2018. Ebbene, su 40mila edifici scolastici attivi, essi rappresentano una quota davvero irrisoria inferiore all'1%. Si tratta di una situazione preoccupante poiché molti edifici scolastici non sono in grado di far fronte ad eventi sismici e quindi di garantire la sicurezza di studenti, insegnanti ed operatori scolastici.



Occorre, poi, sottolineare come la situazione sia particolarmente grave nelle regioni del Sud Italia. Open Polis riporta dati allarmanti: il 18 % degli edifici scolastici è "vetusto", mentre il 13% non risponde ai progetti di conformità della normativa antisismica. A ciò va aggiunto che la situazione non è migliore nelle grandi città come Milano, Torino e Roma, dove gli edifici scolastici sono vecchi e in uno stato di degrado. Il quadro offerto da tale ricostruzione mette in luce la necessità e l'urgenza di intervenire al più presto con investimenti nell'edilizia scolastica per garantire la sicurezza degli studenti, altrimenti messa a repentaglio da una situazione allarmante determinata dalla mancanza di manutenzione e di interventi di riqualificazione edilizia.

Scuole con aule, attrezzatture e laboratori adeguati possono, infatti, assicurare un’offerta didattica rispondente alle esigenze di alunni ed insegnanti. Occorre investire, quindi, maggiori risorse in tale settore senza procrastinare ma agendo con celerità, vista l’importanza e la delicatezza della questione.


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di VALENTINA TROPEA




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