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Docenti precari senza stipendio da Maggio: situazione insostenibile che rischia di ledere la dignità di migliaia di insegnanti. La storia di Carla che deve ancora ricevere 2 mila euro di stipendio

Si registrano numerosi casi di docenti che si ritrovano a non riuscire a sbarcare il lunario a causa dei costanti ritardi o addirittura del mancato pagamento dello stipendio…



I termini insegnante e precarietà rappresentano ormai un binomio sempre più rispondente alla realtà quotidiana.

Infatti, sebbene i numerosi sacrifici affrontati non solo nella formazione universitaria ma altresì nella successiva specializzazione e nell'aggiornamento professionale, con tutti i costi e le rinunce connesse al raggiungimento dell'ambito traguardo dell'insegnamento, si registrano numerosi casi di docenti che si ritrovano a non riuscire a sbarcare il lunario a causa dei costanti ritardi o addirittura del mancato pagamento dello stipendio. Tutto ciò è da addebitare ad un cattivo funzionamento del sistema burocratico e ad una preoccupante instabilità economica del nostro Paese.


Infatti, i fondi necessari per far fronte a tale situazione di emergenza risultano “in assegnazione da parte del Ministero dell’Istruzione, o in alcuni casi “autorizzati dalla scuola” ma non ancora accreditati, nonostante la profusione dell'impegno personale ed economico da parte dei docenti.

Si verifica, inoltre, un rimbalzo di responsabilità tra la piattaforma Noipa che si occupa della gestione del personale della P.A. ed il SIDI, cioè il Sistema Informativo dell'Istruzione, senza alcuna risoluzione del problema per gli insegnanti, i quali si ritrovano in una condizione di aleatorietà ed incertezza.



Tale situazione viene compendiata nel caso pratico di Carla (nome di fantasia), una giovane docente di Parma, la quale segnala di non ricevere lo stipendio dal mese di Maggio. Pur avendo iniziato un contratto di supplenza a settembre, conclusosi a giugno, si ritrova costretta ad affrontare ogni mese il terribile incubo di una busta paga vuota e della precarietà.


In particolare, Carla racconta: "Tra maggio e giugno devo ancora ricevere circa 2.000 euro di stipendio”; inoltre aggiunge: “Se il Ministero non è in grado di pagare, non può fare questi contratti".


Il caso di Carla, purtroppo, non è isolato, ed anzi sono numerose le testimonianze dei tanti precari costretti a far fronte alle medesime difficoltà, tant’è vero che è sorto un movimento di protesta nazionale ed una pagina Facebook "Noi precari senza stipendio e diritti".

“Com’è possibile che un Ministero non riesca a pagare persone che hanno lavorato?” è questa la domanda che continuano a porsi insistentemente i precari.



Tutto ciò rappresenta quindi la criticità ed il cattivo funzionamento di un sistema che necessita di un urgente e celere intervento. Non è ammissibile ed in alcun modo condivisibile che docenti che svolgono il loro lavoro onestamente si ritrovino senza uno stipendio, senza una busta paga, e debbano così chiedere aiuto a parenti, amici, familiari per poter pagare, ad esempio, l’affitto a fine mese. Si tratta di una situazione insostenibile che sta degenerando sempre di più anche e soprattutto a causa di mancate indicazioni in merito ai tempi e alle modalità di pagamento.

 



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di VALENTINA TROPEA




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