"Contrarietà a una formazione che di fatto favorisce una reale discriminazione tra i docenti specializzati con percorsi diversi e con risultati sicuramente non uguali..."
Il no alla formazione ridotta arriva da diversi fronti. La formazione dei docenti di sostegno con un percorso di 30 CFU ha generato caos e disorientament fra gli addetti ai lavori. Le contestazioni giungono da diversi fronti. Per citarne alcune: SIPes, CIIS e degli insegnanti specializzati nei percorsi universitari.
Considerazioni del SIPes
Il SIPes (Società Italiana di Pedagogica Speciale) ritiene che una formazione così strutturata “mina la qualità della formazione degli insegnanti e dell’inclusione, aprendo la strada a reali discriminazioni tra i profili in uscita dei docenti che scelgono di specializzarsi sulle attività di sostegno didattico”. Nello specifico segnala i seguenti punti;
• la riduzione significativa del percorso di specializzazione, ritenendo che possa compromettere la qualità e la completezza della formazione del futuro insegnante specializzato sul sostegno, chiamato a confrontarsi con situazioni sul piano relazionale e didattico e con condizioni di disabilità complesse;• il rischio di porre in secondo piano l’esperienza e la competenza specialistica che gli Atenei hanno acquisito nel corso degli anni, dimostrando capacità organizzative e didattico-metodologiche, sempre più raffinate, nel garantire la qualità della formazione in tutte le sue fasi di progettazione, di erogazione e di valutazione finale;• la permanenza su posto di sostegno per un docente a tempo determinato, sulla base della richiesta della famiglia a cui segue autorizzazione del Dirigente, sentito il parere del docente interessato. sul piano relazionale e didattico e con condizioni di disabilità complesse.
Considerazione del CIIS
Il CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di sostegno) attraverso il suo presidente Evelina Chiocca invita i docenti a rifiutare “lo sconto formativo”, nella misura in cui, a suo giudizio, chi rinuncia vuole “un lavoro utile alla collettività da imparare e da svolgere”. Per il presidente Chiocca i corsi di 30 CFU rappresentano “l’ennesima proposta al ribasso in tema di formazione del personale docente”, mentre“l’attuale corso “ordinario” di 60 cfu, svolto in presenza, offre sicuramente una buona formazione, e sono i corsisti per primi a riconoscerlo”. A giudizio della Chiocca il percorso formativo “dovrebbe essere aperto e reso obbligatorio per tutti i docenti, dovrebbe essere seguito da proposte di aggiornamento, che consentano di arricchire e ampliare le competenze metodologico-didattiche, proprie della professionalità docenti.”
Comitato docenti di sostegno
I docenti specializzati nei percorsi del TFA hanno organizzato un presidio vicino alla sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito protestano contro il ministro dell’istruzione per la proposta riduttiva a 30 CFU dei percorsi organizzati dall’INDIRE e lamentano l’equiparazione dei docenti con 30 CFU con chi ha fatto un percorso di 8 mesi tra preselezione, lezioni, tirocinio e prove varie” conseguendo ben 60 CFU. Inoltre contestano la proposta di far confermare il docente di sostegno su proposta delle famiglie cosa che favorisce una forma di clientelismo nocivo per una scuola inclusiva.
Formazione discriminante
Dalle proteste e dalle contrarietà espresse da parte di chi opera nel sostegno e per il sostegno e lavora per una scuola inclusiva, emerge una contrarietà a una formazione che di fatto favorisce una reale discriminazione tra i docenti specializzati con percorsi diversi e con risultati sicuramente non uguali.
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di LA REDAZIONE
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