Anief:"In quinta Commissione saranno esaminati diversi emendamenti al decreto legge PNRR quater, tra cui quello, fondamentale, per la conferma in servizio, con..."
A partire martedì 9 aprile, alla Camera è prevista un’importante decisione per il bene della scuola, in particolare per portare a fondo quest’anno gli impegni presi con l’Unione europea che ha finanziato il Pnrr e per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Governo con l’Agenda Sud: in quinta Commissione saranno esaminati diversi emendamenti al decreto legge PNRR quater, tra cui quello, fondamentale, per la conferma in servizio, con proroga dei contratti fino al prossimo 30 giugno, di circa 6 mila ausiliari (collaboratori scolastici), il cui contratto risulta in scadenza al 15 aprile per PNRR.
“Si tratta – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – di uno dei pochi emendamenti suggeriti dal nostro sindacato ma cassati in larga parte nei giorni passati e che, faccio notare, sono stati presentati da deputati che figurano iscritti in tutto l'arco parlamentare. Come pure la richiesta della proroga dei contratti di più di 6mila unità del personale ausiliario PNRR e Agenda Sud al 30 giugno, visto che è stata chiesta espressamente dalla maggioranza (14.35 NM, 14.36 LEGA, 14.37 FDI, 14.38 FI) e dall'opposizione (14.41 e 14.42 AVS): un’istanza che trova tutti d’accordo, perché non basta finanziare i progetti se poi non vi sono le risorse umane per portarli avanti. Da martedì prossimo, a Montecitorio si potrà approvare anche la richiesta di restituzione della tassa di 30 euro versata nel 2020 da più di 50 mila partecipanti al bando del concorso abilitante cassato presentata dalla sola opposizione (14.3 e 14.4 PD-IDP)”.
“Per il testo dei due emendamenti – continua il presidente Anief - rimane il problema segnalato dalla nostra organizzazione sindacale di prorogare i contratti anche dei 1.500 assistenti amministrativi passati a gennaio soltanto su conferma e richiesta delle scuole attraverso i fondi PNRR; in molti casi questi lavoratori, dopo la supplenza svolta, sono rimasti a casa, malgrado la reale e ineludibile necessità di prorogare i contratti per tutta la durata del PNRR, quindi fino al 2026.
A non essere soddisfatta è stata anche l’esigenza, anche questa impellente, di prevedere un canale di accesso ai corsi universitari per chi già doveva abilitarsi con il concorso cassato. Come pure, in generale, rimane il rammarico per non avere provveduto all’immissione in ruolo di nuovi docenti di sostegno e idonei di vari concorsi, di non avere cancellato i vincoli per la mobilità del personale di ruolo, l’assunzione di nuovi presidi e altro ancora”, conclude Pacifico.
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di LA REDAZIONE
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