UN ANNO DI TEMPO IN PIÙ PER IL CONCORSO DI RELIGIONE
Ieri, 23 dicembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto miilleproroghe.In ambito scolastico
la proroga riguarda solo il concorso di religione cattolica. Nello specifico il decreto milleproroghe concede un anno di tempo in più per la pubblicazione del bando di concorso di religione.
Il compito di bandire i concorsi spetta al ministro dell’ Istruzione in accordo con il Presidente della Conferenza episcopale italiana.
Il decreto milleproroghe rappresenta un’ occasione per poter riproporre tanti provvedimenti esclusi dalla legge di bilancio,, tra i primi la proroga dell’ assunzione straordinaria dei docenti specializzati sul sostegno dalle Gps e lo scorrimento delle graduatorie STEM per l’ assunzione dei docenti idonei. Potrà essere riproposto anche il vincolo di mobilità triennale dei docenti, tema per il quale non si è trovato alcun accordo nella legge di bilancio.
È importante ricordare che già il 14 dicembre 2020 fra il Ministero dell’ Istruzione e la CEI è stata firmata l’ intesa per il nuovo concorso di religione cattolica.
Per poter partecipare al concorso il requisito principale è il possesso della certificazione dell’ idoneità diocesana, rilasciata dal Responsabile dell’ Ufficio diocesano competente novanta giorni prima della data di presentazione della domanda di concorso.
Il testo dell’ intesa ricorda: “ i posti messi a bando nella singola Regione per il personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.
È importante ricordare anche che dei posti messi a concorso una quota non superiore al 50% potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica con tre anni di servizio, anche non consecutivi, nelle scuole che fanno parte del sistema nazionale di istruzione.
di ISABELLA CASTAGNA
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