“Le nuove norme che si vogliono introdurre per rivedere la valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse rappresentano una apprezzabile iniziativa, ma senz’altro non bastano per ripristinare la cultura del rispetto nei..."
“Le nuove norme che si vogliono introdurre per rivedere la valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse rappresentano una apprezzabile iniziativa, ma senz’altro non bastano per ripristinare la cultura del rispetto nei confronti del personale docente perché occorre operare in un ambito di intervento molto più ampio, a partire dalla libertà di valutazione che deve essere ripristinata con dei decreti legislativi e ministeriali appositi”: lo ha detto oggi Daniela Rosano, segretaria generale Anief, in un messaggio video registrato al termine dell’audizione tenuta presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati, da parte di una delegazione del giovane sindacato della scuola, per migliorare il testo di legge in via di approvazione sulla revisione della disciplina di valutazione degli studenti.
Oltre alle modifiche normative a tutela dei docenti, la sindacalista ha spiegato che è sempre più indispensabile il ricorso da parte di chi amministra la scuola pubblica, di impegnarsi per introdurre “organici aggiuntivi, soprattutto laddove si registra un maggiore disagio economico e sociale degli studenti”. Rosano ha infine dichiarato che “senz’altro bisogna anche ripristinare un osservatorio sul burnout che colpisce tantissimo i lavoratori della scuola, in particolare i lavoratori italiani che risultano tra i più anziani d’Europa”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha aggiunto che “va sicuramente bene accolto il provvedimento legislativo che si vuole approvare per promuovere la cultura del rispetto ed affermare l’autorevolezza dei docenti: è una necessità quella di rimettere al centro il principio della responsabilità e di restituire piena serenità al contesto lavorativo degli insegnanti e del personale scolastico. Lo riteniamo utile la revisione di questa disciplina in considerazione di episodi di violenza scolastica sempre crescenti. Come è apprezzabile è che il voto di condotto influisca sul credito previsto per l’esame di stato e che l’attribuzione di un voto negativo avvenga anche per violazioni del regolamento di Istituto”.
“È importante, tuttavia, ribadire che la valutazione del comportamento non deve essere un dispositivo punitivo ma, sempre tenendo conto degli obiettivi formativi ed educativi, deve contribuire ad accrescere i valori di convivenza civile, consapevolezza dei valori di cittadinanza e – conclude Pacifico - senso di appartenenza alla comunità scolastica”.
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di LA REDAZIONE
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