Ciò che è importante comprendere è la differenza tra una casa ed un’aula: un tempo i bambini andavano a scuola per poter trascorrere del tempo assieme a tanti altri loro coetanei, si giocava, ci si divertiva e nel frattempo si coglieva l’occasione per...

Sono molti i genitori che si interrogano su come sia più opportuno educare i propri figli: ci si chiede, ad esempio, quali siano le scelte migliori da compiere; ci si chiede se sia meglio essere dei genitori autoritari piuttosto che permissivi o estremamente tolleranti; ma soprattutto ci si chiede come crescere i propri figli e quale sia il ruolo svolto dalla scuola e dagli insegnanti in questa importante età evolutiva.
Su questo aspetto si sofferma proprio il sociologo e psichiatra Paolo Crepet nel suo libro “Mordere il cielo.
Purtroppo non esiste un “manuale delle Giovani Marmotte”, così come sottolinea Crepet, su come educare i propri figli ed è spesso molto difficile gestire e comprendere questa relazione, alle volte eccessivamente complicata, intercorrente tra un genitore ed un figlio.
Ma la questione diviene ancora più articolata quando si fa riferimento all’istruzione a tempo pieno.
Sono molti i genitori che definiscono tali orari così prolungati come stressanti e stancanti per i loro figli: i bambini tornano a casa estremamente affaticati e questo sarebbe ingiusto nei loro confronti perché i bambini dovrebbero giocare ed essere lasciati liberi, senza eccessive responsabilità o pesi da sopportare.
La situazione purtroppo sta sempre più degenerando: ci sono madri e padri, infatti, che preferiscono e ritengono che sia più opportuno per i loro bambini trascorrere tante ore pomeridiane da soli mentre magari gli adulti sono alle prese con il loro lavoro oppure sono impegnati con il loro smartphone o il loro computer. Questi bambini vengono spesso trascurati ed alcuni genitori pensano addirittura che una baby sitter possa svolgere un ruolo più importante ed edificante rispetto a tanti altri bambini che giocano vivacemente assieme. Come si può pensare che tutto questo possa garantire una corretta ed adeguata educazione per i propri figli?
“Possibile che a così tanta gente non passi mai per la testa che una scuola è un grande teatro in cui si gioca, ci si diverte, si impara, si fatica e si cresce”, queste le significative parole di Crepet.
Ciò che è importante comprendere è la differenza tra una casa ed un’aula: un tempo i bambini andavano a scuola per poter trascorrere del tempo assieme a tanti altri loro coetanei, si giocava, ci si divertiva e nel frattempo si coglieva l’occasione per imparare a leggere, a scrivere, sviluppando le proprie capacità cognitive e stimolando il loro interesse.
L’insegnante svolgeva una funziona educativa importantissima: era una persona appassionata e creativa che permetteva ai suoi piccoli allievi di giocare ma al contempo li supportava ed istruiva così da poter apprendere tanti nuovi concetti.
Oggi però la prospettiva sembra essere molto cambiata e questa differenza non è più percepibile: i genitori preferiscono far trascorrere tante ore pomeridiane ai propri figli da soli piuttosto che portarli a scuola per poter stare assieme ad altri bambini, così da garantire loro l’istruzione ed una sana educazione.
“La scuola dà molto fastidio, lo si è capito da anni. Non si comprende bene che senso abbia, che ruolo abbia. Anzi è proprio ridotta a ciò che gli stessi genitori paventano: un parcheggio privo di strisce blu per terra”, così si esprime duramente lo psichiatra.
In conclusione possiamo sicuramente affermare come l’istruzione a tempo pieno rappresenti una preziosa risorsa per garantire alle nuove generazioni non solo un’adeguata istruzione ma anche una sana crescita. Occorre preservare il rapporto umano ed è necessario che i ragazzi stiano sempre più a contatto fra loro, senza isolarsi oppure anestetizzarsi dalle proprie emozioni: bisogna far comprendere ai giovanissimi come l’insegnante svolga un ruolo guida e possa, attraverso le sue attitudini e capacità, appassionare i ragazzi allo studio, alla creatività, stimolando sempre il loro interesse.
In un’epoca in cui si assiste ad un vero sovvertimento dei valori, ecco come genitori ed insegnanti possono e devono cooperare fra loro così che la funzione educativa svolta dalla scuola possa avere delle importanti ripercussioni nella formazione giovanile: bisogna sollecitare, incoraggiare ma soprattutto esortare i giovani alla creatività, alla crescita, preservando sempre il rapporto umano, senza mai emarginarli o isolarli; occorre soffermarsi un attimo e comprendere come non tutto possa avere un prezzo ed il tempo che si dedica ai giovanissimi è sempre un tempo prezioso perché consentirà a questi ragazzi di formarsi e di crescere senza fretta, perseguendo le proprie mete, raggiungendo i propri risultati, senza mai spingere ad una sterile omologazione.
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