La nuova generazione non può e non dev’essere una generazione di giovani ereditieri che attende di ereditare qualcosa da qualcuno. Questo determinerebbe delle conseguenze estremamente...
Ogni scuola dovrebbe avere una siepe, cioè Il diritto universale di un bambino di nascondersi, di fuggire, di non essere sé, di essere altro. Ognuno nell’infanzia ha cercato anche di camuffarsi, non bisognava aspettare il carnevale per fare questo, c’è chi lo ha fatto azzardando in un’epoca che non era certo carnevale, per cercare un altro da sé. Questa fuga da sé è un diritto che avviene attraverso il gioco."
Paolo Crepet in una recente intervista ha toccato diversi aspetti del processo educativo. Dai bambini ai giovani, Crepet attraverso dei semplici esempi è riuscito a dispensare spunti utili per docenti e genitori. Nell'intervista ha esordito asserendo che "un bambino è un bambino e una bambina è una bambina ovunque siano nel mondo. L’essenziale per i bambini sono le emozioni. Per un bambino un bombolone con la crema è gioia ma a volte anche un furto, dovevamo mangiarne uno invece ne abbiamo mangiato quattro." Un messaggio dove si comprende bene che bisogna azzardare. Circostanze strettamente correlate sia al ruolo della punizione che della regola.
Attraverso la presentazione del suo nuovo libro “Mordere il cielo” Paolo Crepet sottolinea l’importanza di alcuni aspetti concernenti l’educazione, i genitori e la scuola. In particolar modo si sofferma sul ruolo dei genitori. Rifare lo zaino ai propri figli è un gesto da genitore deficiente. Bisogna infatti rieducare i giovanissimi ad avere contezza delle proprie azioni, bisogna responsabilizzarli e non regalare loro “una bicicletta con pedalata assistita”.
È fondamentale comprendere che cosa si intenda per “dignità della sconfitta”. Ogni giovane ragazzo deve essere curioso, deve sperimentare, deve cadere e sapersi rialzare, ci saranno salite e discese, come succede sempre nella vita, ma i genitori non devono tarpare loro le ali con ansia, preoccupazione, un eccessivo controllo che alla lunga diviene deleterio e spegne questi ragazzi. “Il controllo non deve essere superiore alla gioia”.
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La nuova generazione non può e non dev’essere una generazione di giovani ereditieri: attendere supinamente ed ereditare qualcosa da qualcuno. Questo determinerebbe delle conseguenze estremamente negative. Genitori ed insegnanti rappresentano delle guide molto importanti, dei punti di riferimento, ma bisogna lasciare i giovani sperimentare e mettersi, giorno dopo giorno, alla prova. Ed ecco la necessità di essere “buoni naviganti che detestano la bonaccia”, sottolinea Paolo Crepet.
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