In arrivo un nuovo sistema che servirà per snellire la gestione dei risultati dei tamponi effettuati agli alunni, sia dal punto di vista della prescrizione che del referto e della comunicazione.
A partire da mercoledì 17 novembre se ci sarà un caso all’interno di una classe il dirigente scolastico intanto comunicherà la lista di tutti i compagni e dei professori a rischio che sono stati in aula almeno 4 ore, al Dipartimento di prevenzione della Asl.
Il preside, inoltre, provvederà lui stesso ad inviare la comunicazione agli alunni (o ai loro genitori) per informarli del risultato.
Dal sistema informatico regionale partirà un altro messaggio per le famiglie con due allegati, cioè i Qr code dei due tamponi, quello del così detto “t0” che deve essere fatto subito, e quello del “t5”, previsto appunto dopo cinque giorni. Gli studenti possono recarsi nei vari posti dove si fanno i test rapidi, farmacie, come medici di famiglia o pediatri, strutture della Asl o convenzionate, con il loro codice.
L’operatore lo registrerà con l’app messa a disposizione dalla Regione subito prima di fare l’esame. A risultato ottenuto tutti i dati verranno trasmessi automaticamente alla Asl, alla scuola e allo stesso studente. All’interessato arriverà anche una lettera con il certificato standard per il rientro a scuola.
Prima di essere utilizzato, tale documento dovrà ottenere il via libera da parte del Dipartimento di prevenzione della Asl.
Con il nuovo sistema si spera non solo di semplificare le procedure ma anche di accelerare la risposta, tenendo conto delle 24 ore necessarie per il risultato del tampone.
L’assenza a scuola potrebbe essere di uno o due giorni al massimo.
Per questi due giorni al posto del Qr code arriverà una lettera standard della scuola con la richiesta del tampone, che richiede un po’ più tempo per la registrazione a chi fa l’esame e anche per la lettura.
Con queste nuove indicazioni, se in una classe un alunno o un professore risultano positivi, tutti gli altri che la frequentano non devono necessariamente andare in quarantena. Se i tamponi rivelano che non ci sono altri infettati si torna tutti a scuola, poi dopo 5 giorni si fa un altro test di controllo per essere sicuri che non fossero sfuggiti casi all’inizio. Se invece si trova un altro positivo, restano a casa tutti coloro che non sono vaccinati, mentre chi ha completato il ciclo può rientrare a lezione.
Infine, se i casi diventano in tutto tre, allora devono andare a casa tutti gli alunni, anche quelli vaccinati. In questo caso cambia la durata della quarantena, la cui fine deve comunque essere sancita da un nuovo tampone. Sono di 10 giorni per coloro che non hanno ricevuto il vaccino e di 7 giorni per chi invece ha avuto la copertura.
L’obiettivo è quello di ridurre il ricorso alla didattica a distanza.
di CARLO VARALLO