LE DICHIARAZIONI DI LOPACO, LOCATELLI, CABELLOTTA E COSTA
Proprio oggi la Germania ha raccomandato la somministrazione della 4 dose per alcune categorie particolarmente a rischio, e conseguentemente inizia ad aprirsi un dibattito sulla questione anche nel nostro Paese.
L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all'Università del Salento, crede che sia ancora prematuro fare delle valutazione al riguardo: "Dovremmo aspettare di capire come andrà la circolazione del virus da marzo in poi. Se in autunno dovesse esserci la necessità di un richiamo potrebbe essere una raccomandazione a vaccinarsi e non un obbligo, forse per gli immunodepressi e i fragili andrebbe fatta una valutazione a parte. "Sulla quarta dose - insiste Lopalco - dobbiamo anche verificare le evidenze scientifiche che stanno arrivando e arriveranno”.
Secondo Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, "abbiamo da affrontare la problematica della quarta dose in modo molto laico, non dandola per scontata ma non escludendo la somministrazione, vediamo i dati che emergono e poi faremo le scelte. Scelte che potranno essere anche differenziate in funzione dello stato immunologico, ad esempio la compromissione del sistema immunitario per patologie o per motivi genetici".
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, evidenzia il suggerimento dell’EMA, volto a prendere in considerazione la somministrazione della quarta dose di vaccino per Covid-19 solo per gli immunocompromessi: “Considerato che molti soggetti appartenenti a questa categoria hanno ricevuto la terza dose oltre 4 mesi fa, si auspica una decisione tempestiva in merito da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e del ministero della Salute", conclude il presidente.
"Se in futuro dovesse essere necessaria una quarta dose" di vaccino anti-Covid "abbiamo a disposizione l'anagrafe vaccinale con tutti gli italiani immunizzati, quindi saremo nelle condizioni di stabilire i tempi e i criteri" e sulle misure varate ieri dal Governo, "oggi era importante dare ai cittadini un messaggio di speranza", commenta il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
di VALENTINA ZIN
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