Una didattica sempre più digitale
È da circa vent’ anni che il rapporto tra didattica e digitale è al centro di riforme, investimenti e percorsi educativi al fine di modernizzare le conoscenze dei docenti in merito ai dispositivi tecnologici, in modo da promuovere una didattica che sia sempre più digitale.
Infatti informazioni, strategie comunicative e il medium hanno fatto sì che la multimedialità scolastica diventasse elemento di interesse. Il ministro Bianchi, a tal proposito, in conformità agli obiettivi europei dell’ Agenda 2030, in cui il digitale e le nuove tecnologie sono al centro della didattica, ha proposto un pacchetto di investimenti del piano Scuola 4.0.
Tra le tecnologie citate dai rapporti ministeriali rientra la pratica del coding: l’insegnamento del pensiero computazionale sempre più al centro di proposte didattiche.
Negli ultimi trent’ anni la figura dei personal computers si è diffusa di pari passo con le maggiori tecniche di pensiero computazionale e di coding, il cui obiettivo è stimolare maggiore creatività e abilità nello studente, che è destinatario di una didattica sempre più digitale. Si tratta di abilità fondamentali tanto quanto leggere, scrivere e produrre.
Il Coding è noto come “l’utilizzo didattico e ludico di strumenti intuitivi di programmazione per favorire lo sviluppo del pensiero computazionale e comprendere gli aspetti algoritmici della vita quotidiana e di ogni disciplina di studio”. Il pensiero computazionale e la relativa didattica sono regolati dalla normativa europea già dal 2016. Va sottolineato, però, che attualmente restano in vigore solo norme e menzioni.
di ISABELLA CASTAGNA
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