La proposta di Legge arriva dall’onorevole Brescia del M5S, direttamente in Commissione Affari Costituzionali
Molti ragazzi extracomunitari, nati in Italia o comunque da molto tempo sul nostro territorio, si ritrovano a combattere con la richiesta della cittadinanza Italiana, respinta a causa delle attuali norme in materia.
Uno spiraglio di luce che potrebbe portare alla risoluzione di tale problema arriva grazie alla proposta di legge dell’onorevole Brescia del M5S, il quale nel testo tenta di legare la cittadinanza italiana al diritto all’istruzione ricevuta.
Nel testo si legge, “il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età, che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e che abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici o percorsi di istruzione e formazione professionale acquisita la cittadinanza Italiana”.
Tale proposta semplificherebbe la vita a tutti i giovani extracomunitari che oggi risiedono in Italia senza cittadinanza pur avendo frequentato regolarmente il percorso scolastico. Richiesta che, fermo restante la legge attuale, potrà avvenire solo al diciottesimo anno di età.
La proposta dell’onorevole Brescia evidenzia l’incongruenza che troviamo all’interno dell’attuale norma in vigore per l’attribuzione della cittadinaza, basato sullo Lus Sanguinis, che viene riconosciuta;
a chiunque abbia un antenato Italiano, nonostante il soggetto vive all’estero e non parli l’Italiano.
ai cittadini stranieri attraverso il matrimonio con un cittadino/a Italiano/a.
al compimento della maggiore età dopo aver risieduto sul suolo Italiano legalmente e senza interruzioni.
di CARLO VARALLO
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