"Il tribunale del lavoro di Verona ha accolto la richiesta presentata dagli avvocati che operano per il sindacato Anief in difesa di una docente che tra il 2020 e il 2023 ha svolto servizio a tempo determinato nella scuola pubblica"
Un insegnante con supplenza fino al termine delle lezioni, al 30 giugno o al 31 agosto dell’anno successivo ha pieno diritto a ricevere la Carta del docente: lo dice anche il tribunale del lavoro di Verona accogliendo la richiesta presentata dagli avvocati che operano per il sindacato Anief in difesa di una docente che tra il 2020 e il 2023 ha svolto servizio a tempo determinato nella scuola pubblica. Decisiva, ai fini della sentenza, è stata, spiega la sentenza di Verona, “la sentenza resa dalla Corte di Cassazione ai sensi dell’art. 363-bis c.p.c. (Cass. 4.10.23-27.10.23 n.29961)”.
Secondo il giudice “la domanda va accolta con riguardo ad incarichi conferiti fino al 31 agosto o sino al 30 giugno dell’anno seguente, ovvero sino al termine delle attività didattiche, e quindi equiparabili (nei sensi di cui al principio di diritto sub n.1 sopra richiamato), anche sotto il profilo temporale, ai servizi svolti da docenti di ruolo”. Inoltre, ha spiegato ancora nella sentenza, “l’importo di € 500 deve essere maggiorato degli interessi o rivalutazione, secondo i criteri dettati dall’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione”.
“Del resto – continua il giudice - anche per un insegnante che si vede assegnata una materia su orario settimanale inferiore al part time al 50%, e dunque anche di 10 ore od anche di 5 ore settimanali, che però si spinga a coprire la materia di insegnamento sino alla fine dell’anno scolastico ovvero sino al termine delle attività didattiche, immutata rimane la sua esigenza di formazione, che è assimilabile a quella dei docenti con un maggior monte ore settimanale”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda “che la sentenza della Corte di Cassazione sulla Carta del docente dello scorso ottobre ha spazzato definitivamente ogni dubbio: il legislatore escludendo i precari li ha discriminati. In attesa che cambi la legge rimane indispensabile presentare ricorso gratuito con Anief per recuperare fino a 3.000 euro di mancata assegnazione della Carta docente essendo coscienti che si tratta solo di presentare l’istanza e attendere non molto tempo per vedersi accreditata la somma illegittimamente negata dall’amministrazione con tanto di interessi, come avvenuto a Verona”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI VERONA
P.Q.M.
Il Tribunale di Verona in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria e diversa domanda ed eccezione rigettata
1) In accoglimento del ricorso, dichiara il diritto della parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023;
2) Condanna il Ministero convenuto ad erogare alla parte ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente, oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione;
3) Condanna il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 721,00 per compensi professionali, oltre al rimborso spese generali al 15%, IVA e CPA con distrazione in favore dei procuratori antistatari.
di LA REDAZIONE
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