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CALO DEMOGRAFICO: TRA DIECI ANNI LE CONSEGUENZE, È ALLARME

A lanciare l’ allarme il ministro Valditara rivolgendosi agli Stati Generali della natalità


Non si dovrà aspettare il 2070 per avere conseguenze negative derivanti dal calo delle nascite e dall’ invecchiamento. A lanciare l’ allarme il ministro Valditara che rivolgendosi agli Stati Generali della natalità ha fatto un quadro della situazione alquanto preoccupante visto che tra 10 anni se l’ andamento demografico non dovesse cambiare in positivo gli studenti saranno quasi un milione e mezzo in meno e le cattedre 130 mila in meno.


Infatti nell'anno scolastico 2033/34 gli studenti saranno poco più di 6 milioni ( 110/120 mila ragazzi in meno ogni anno). Secondo il ministro dell'Istruzione l'effetto dell'andamento demografico avrà ripercussioni soprattutto nella scuola secondaria di secondo grado, con una perdita di circa 500mila studenti. Mentre nella scuola secondaria di primo grado il calo sarà di quasi 300mila alunni, in quella primaria di circa 400mila scolari e in quella dell'infanzia di oltre 156 mila bambini.



Quanto alle cattedre si rischierebbe di passare da 684 mila a circa 558 mila nel 2033/34 con «una riduzione di 10/12mila posti di lavoro ogni anno, ma dobbiamo dare risposte su questo tema». Numeri che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha definito da choc. Per Valditara questa situazione “dovrà condurre a nuovi criteri di formazione delle classi» e «a una revisione dei criteri di formazione degli organici”.


Per quanto concerne il numero delle cattedre nel 2033/34 si passerà da 684 mila a 558 mila circa, ovvero con 10-12 mila posti di lavoro in meno ogni anno. Si tratta di numeri da choc, come li ha definiti il sindaco Roberto Gualtieri, per cui secondo il ministro Valditara questa situazione dovrà condurre a nuovi criteri di formazione delle classi e a una revisione dei criteri di formazione degli organici.

Soprattutto è necessario realizzare “una riforma che ci consenta di utilizzare le risorse dei docenti che andranno in eccesso per migliorare la formazione dei nostri ragazzi all'insegna della personalizzazione dell'educazione, ma per farlo bisogna rimettere al centro la persona per riaffermare la cultura della vita”.



di ISABELLA CASTAGNA


contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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