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"ARTE CAMPANARIA" PATRIMONIO DELL'UNESCO, IL MINISTERO HA PRESENTATO LA CANDIDATURA

“I campanili sono un simbolo identitario delle nostre comunità, il ‘suono della tradizione’ è il timbro delle campane che a Pasqua risuoneranno ovunque.

Il Ministero della cultura ha presentato ufficialmente a Parigi la candidatura multinazionale dell’“Arte Campanaria tradizionale” per l’iscrizione nella Lista UNESCO del Patrimonio Culturale immateriale.

La notizia segue di pochi giorni la candidatura nazionale UNESCO della cucina italiana.

I campanili sono un simbolo identitario delle nostre comunità, il ‘suono della tradizione’ è il timbro delle campane che a Pasqua risuoneranno ovunque. Le campane 'suonate a festa' sono un paesaggio sonoro che riecheggia nei borghi italiani come nelle grandi città. Questa candidatura riconosce nell’arte campanaria, che ha radici profonde nella nostra storia e nei nostri territori, un carattere originale della nostra nazione”, dichiara il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.

Il suono delle campane è l’Italia - aggiunge il Sottosegretario alla cultura con delega UNESCO, Gianmarco Mazzi - tocca l’anima e scalda il cuore. Come cantava Zucchero, in una splendida canzone di qualche anno fa, è il ‘suono della domenica’, anche di Pasqua, soprattutto di questi tempi con la pace sotto minaccia”.

La partecipazione italiana è promossa dalla Federazione Nazionale dei Suonatori di Campane, che raggruppa 23 associazioni presenti sul territorio italiano, con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana e delle tre fonderie storiche, ancora in attività, specializzate nella realizzazione di campane: la molisana Pontificia Fonderia Marinelli, l’emiliana Fonderia Capanni e la Fonderia Allanconi di Crema.

Le componenti della candidatura includono le tecniche di suonata delle campane, la loro realizzazione e composizione, le strutture architettoniche dei campanili, per lo più associati a cattedrali e chiese, che sono espressione culturale e partecipativa di una vasta comunità italiana.

Il fascicolo, redatto dall’Ufficio UNESCO del Ministero e già approvato dal Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, rappresenta la proposta di estensione di riconoscimento dell’elemento, già iscritto per la Spagna.



di VALENTINA ZIN


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