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ANIEF, MOLTI DOCENTI E ATA PRECARI NON PERCEPISCONO LO STIPENDIO DA SETTEMBRE. NON È ACCETTABILE!

Immagine del redattore: La RedazioneLa Redazione

Pacifico: “Siamo alle solite e come ogni anno, nonostante le promesse, l’amministrazione pubblica dimentica di pagare i supplenti brevi per colpa della burocrazia. In molti tra questi docenti e Ata stanno lavorando da settembre, ma senza che abbiano percepito nulla''



Nella scuola pubblica italiana c’è un esercito di “proletari” di Stato che lavora da tre mesi, in alto numero fuori sede senza stipendio e salario accessorio: sono i supplenti brevi e saltuari, sottopagati e ora anche con forte ritardo. Anief denuncia tutto e chiede al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di intervenire semplificando il processo dei pagamenti, come aveva annunciato, e attuando la parità di trattamento. “Siamo alle solite – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e come ogni anno, nonostante le promesse, l’amministrazione pubblica dimentica di pagare i supplenti brevi per colpa della burocrazia. In molti tra questi docenti e Ata stanno lavorando da settembre, ma senza che abbiano percepito nulla. Un ‘esercito di proletari’ di Stato. Eppure, se fossero disoccupati prenderebbero regolarmente la Naspi. Siamo a dicembre, il Natale è alle porte e ad oggi non è prevista ancora nessun pagamento neanche una emissione speciale”.

Si avvicinano le feste di Natale e decine di migliaia di supplenti brevi della scuola non possono festeggiare per il ritardo dei loro stipendi: tra loro c’è chi ancora non ha visto la prima busta paga, addirittura dal mese di settembre. Anief chiede pagamenti immediati: in caso contrario è pronta a diffidare il ministero di viale Trastevere.

Marcello Pacifico ricorda che “c’è anche un problema di carattere fiscale: percepire a gennaio gli stipendi dell’anno precedente ha come conseguenza una tassazione separata senza detrazioni d’imposta. Conseguenza? Una perdita economica fino a 200 euro: oltre al danno la beffa. Intanto molti supplenti brevi sono in lacrime, perché non riescono ad arrivare a fine mese, solo perché la paga è in netto e insopportabile ritardo, figuriamoci se poi riescono ad assicurare attività sportive, ricreative ai loro figli. Per non palare del salario accessorio ancor oggi negato, si tratta di un assegno mensile da 50 euro a 187 euro che gli altri colleghi percepiscono sotto forma di retribuzione professionale docente o contributo individuale accessorio, peraltro riconosciuto dai tribunali del lavoro”.

Anief quindi si chiede: come fa ancora al MEF e al ministero dell’Istruzione e del Merito a dimenticare di rendere disponibili i fondi che servono a pagare un nutrito numero di persone che ogni giorno si adoperano per far funzionare le scuole? S’interroga il giovane sindacato e lo fa da diversi anni in questo periodo perché, quando il tempo dall’inizio del lavoro passa, anche tre-quattro mesi, l’assenza di stipendio diventa intollerabile.

 

“Si dice che a chi lavora spetta un congruo stipendio – precisa Pacifico – , in realtà gli stipendi non sono adeguati al costo della vita italiano e lontanissimi da quelli europei, inoltre non rispettano i principi delle norme comunitarie sulla parità di trattamento; perciò, il ritardo equivale ad una mancanza reale di sostentamento. Pensiamo a tutti ma soprattutto al personale che proviene dal Sud e oltre alle normali spese di mantenimento deve aggiungere affitti, viaggi. E non esistono dilazioni sui pagamenti anche di bollette, tasse, affitti. La situazione è preoccupante”.

Nel frattempo, si avvicina il Natale e tutti desiderano ricongiungersi con i loro affetti. Ma come potrà essere possibile, senza uno stipendio dal mese di settembre? “Metteremo a disposizione una specifica diffida con gli interessi di mora, perché il Mef non può procrastinare, ma dovrà ottemperare assolutamente e immediatamente mettendo a disposizione i fondi per pagare il dovuto a questi lavoratori. Inoltre, continueremo a ricorrere per tutti gli altri diritti negati ai precari”.



di LA REDAZIONE


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