L’amministrazione scolastica sul personale Ata non sembra intenzionata ad introdurre per via contrattuale i cambiamenti che servono: le indicazioni arrivate dall’Aran durante gli ultimi incontri con le organizzazioni sindacali sulla sezione normativa del Ccnl, tendono infatti alla poca disponibilità a recepire i mutamenti necessari per valorizzare il personale amministrativo e a migliorare il servizio che svolge. Non c’è la volontà, ad esempio, di discutere del buono pasto e dell’indennità di videoterminalista, e dell’abolizione dell’istituto della temporizzazione. Come non c’è traccia delle progressioni di carriera rivendicate con forza da Anief. L’amministrazione vorrebbe, invece, eliminare le posizioni economiche attualmente in godimento del personale: le somme risparmiate verrebbero a confluire in quelle disponibili per le scuole per l’affidamento degli incarichi specifici. Ossia in termini pratici una riduzione dei compensi degli attuali beneficiari di tali posizioni. L’Aran, inoltre, ha chiesto di creare un’unica area in cui far confluire personale con la qualifica di funzionari e personale con la qualifica di elevata qualificazione, con il rischio di creare un funzionario precarizzato e subordinato ad un incarico “triennale” e finirebbe ad essere gerarchicamente sottomesso al dirigente scolastico.
“La questione dell'ordinamento professionale ATA e della valorizzazione professionale anche del DSGA – dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - va risolta una volta per tutte: pensare, come sta facendo l’amministrazione, di sottoscrivere un contratto lasciando tutto così com’è, fermo da 50 anni, con gli stipendi più bassi nella scuola di tutta la pubblica amministrazione non va. Per questo, Anief ha chiesto maggiori risorse e la revisione di profili e ruoli accompagnata da un significativo aumento stipendiale”.
“Basterebbe invece pensare – continua Pacifico - che i dipendenti ATA della scuola sono gli unici della pubblica amministrazione a non avere buoni pasto, a non avere il bonus per la formazione: inoltre, devono presenziare anche durante la sospensione delle attività didattiche. Poi c’è il ‘direttore dei servizi generali e amministrativi’, il DSGA, che subisce soltanto responsabilità senza adeguata remunerazione. Certamente, durante la contrattazione all’Aran, che riprenderà la prossima settimana, si procederà articolo per articolo: non siamo disposti, come sembrano intenzionati altri sindacati, ad accantonare il capito ATA da troppo anni dimenticato”.
Il sindacato Anief non ritiene confacente l’attuale proposta normativa dell’Aran sulla revisione della parte riguardante il personale Ata: con questa ipotesi di contratto, non si otterrebbe minimamente quella valorizzazione del personale, ad iniziare dai DSGA, che l’atto di indirizzo del ministero dell’Istruzione indicava. Come non sono quantificati i possibili aumenti stipendiali. Anief ribadirà la sua linea nel corso degli incontri previsti la prossima settimana all’Aran.
di VALENTINA ZIN
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